E’ scritto un po' ovunque che David Cronenberg è il pioniere del cinema della carne. Negli anni, il suo “oggetto umano” è stato più volte (fino allo sfinimento forse), vituperato, dilaniato, smembrato, catodizzato…. In questo film si celebra la mutazione, la dissoluzione dell’io umano fra le macerie di qualcosa che di umano ha ben poco...
Seth Brundle (Jeff Goldblum) è un eclettico quanto schivo scienziato, pazzo il giusto, che non vede l’ora di far sapere al mondo quanto è bella la sua invenzione.
Con due iconiche cabine ultratecnologiche e decisamente “gigeriane”, qualche chilo di elettronica, un sapiente uso di abracadabra informatici e qualche dollaro elargito da una ignota fondazione, mette su un bel gioco di prestigio che, a suo dire, cambierà il modo di concepire il trasporto di cose e persone sulla Terra.
Un prestigio senza trucco ma non privo di inganno tuttavia…
Ma che senso ha concepire un prodigio e tenerselo tutto per sè?
Così, ad un convegno scientifico, Seth incontra l’attraente giornalista Veronica “Ronnie” Quaife (Geena Davis) e sfoderando scarne ma a loro modo efficaci tecniche di seduzione stuzzica la di lei fantasia, erodendo, secondo dopo secondo, ogni scetticismo della donna, e offrendole la possibilità di toccare con mano gli effetti del “teletrasbordo”.
Come funziona? Metti una cosa dentro la capsula A, bisbigli al computer le parole magiche e questa, in un lampo, scompare, per ricomparire qualche secondo dopo dentro la capsula B.
Non ci crede, la Davis.
Così Seth la invita a fornirgli un oggetto intimo e personale per testare il macchinario.
Lei, maliziosa, porge allo scienziato comprensibilmente disorientato, un nero autoreggente, sfilandoselo con un gesto ad alto contenuto erotico.
Il gioco è fatto. Seduzione e scienza s’incontrano, teletrasbordo riuscito. La calza viaggia nell’etere fra l’euforia (non solo scientifica) di Seth e l’incredulità di Ronnie.
E’ passione istantanea fra i due.
Ma con la passione, così vuole il fato, arriva anche un’acuta gelosia.
Dopo diverse prove ed esperimenti ulteriori (in uno dei quali un povero babbuino conoscerà il tormento del “calzino rovesciato”), dopo un rotolarsi sfrenato fra lenzuola e sogni di gloria, una sera arriva la doccia fredda: il (recente) passato sentimentale di Ronnie travolge tutto: Stathis Borans, l’ex amante di Ronnie nonché direttore della rivista “Particle” per la quale lei lavora, non ci sta proprio ad accettare la perdita della sua migliore giornalista e amante...
Ronnie deve chiudere quel capitolo della sua vita. Due orette al massimo e tutto si risolve.
Ma lo scienziato, rimasto solo con la terribile invenzione, dentro il suo loft tutto cavi e ronzii, alza il gomito, si abbandona allo sfibrante torpore della solitudine. Vanagloria, champagne e gelosia fanno il resto.
Lesto e fiero s’infila dentro una delle capsule del teletrasbordo e, tutto contento come una mosca sopra un quarto di bue, si prepara a diventare il primo essere umano a viaggiare nell’etere…
Ma qualcosa va storto. Il teletrasbordo esige purezza… E persino un insetto è anche di troppo...
Vi ronza nulla in testa?
L’autorevole regista ha certamente fatto di meglio, questo è un dato inoppugnabile.
Ma quando rileggi un vecchio classico della fantascienza, affondando con astuzia e maestria le mani nel tranello del “già visto” e ti chiami David Cronenberg, sarà difficile non tirare fuori qualcosa di memorabile, innovativo e mostruosamente efficace.
E così, fra horror all’antica, fantascienza, purulente mutazioni e vomitevoli pasti rigurgitati (così mangiano le mosche), viene fuori un signor mostro, un “Brundlemosca” che, nel suo divenire, fino al suo logorante compiersi, resta, ad oggi, uno dei personaggi più riusciti della cinematografia dell’orrore.
Effetti veramente speciali a cura del megalitico Chris Walas, padre di diversi mostri sacri, che qui ci commuove anche, con un uomo insetto dallo “sguardo” rassegnato e sofferente, difficile da dimenticare.
Un paio di sequenze leggendarie, non ultima quella in cui un Brundle quasi del tutto corroso dal cancro moschicida, colleziona i decaduti e caduti “pezzi” umani nell’armadietto del suo bagno: saranno le sacre reliquie del divenire, la testimonianza della mutazione, il tabernacolo di carne dentro il quale l’uomo s’è fatto mosca...
Regia: David Cronenberg
Produzione: 20th Century Fox (1986)
con Jeff Goldblum, Geena Davis, John Getz
Comments