Tratto da un romanzo del 1973 (ed. Urania), dal titolo “La piaga Efesto” di Thomas Page, questo anonimo e semisconosciuto fantahorror “animalesco” del 1975, narra di preistorici scarafaggioni incendiari che in seguito a una forte scossa di terremoto approdano al nostro mondo, attraverso una profonda fenditura nel terreno.
L’afosa estate di un altrettanto anonimo paesino americano fa da sudaticcio proscenio ai terribili fatti narrati nella pellicola: una “piaga” orrenda e ripugnante sta per abbattersi sugli abitanti della piccola e tranquilla comunità di agricoltori.
C’è da dire che a differenza di quanto accade nel libro, l’apocalisse è circoscritta entro i brevi confini di una gestibile geografia: d’altronde, nel romanzo, gli scarafaggi estendono tutto il loro potenziale incendiario lungo tutto il territorio statunitense; probabilmente, per verosimili e ovvie ragioni di contenimento della spesa, la produzione (William Castle, che oltre a produttore e anche co-sceneggiatore) e il regista, Jeannot Szwarc (regista de Lo squalo 2 e di innumerevoli episodi di serial televisivi, da Colombo a L’uomo da sei milioni di dollari…) relegò gli insetti in una set più governabile, dentro l’ora e mezza circa di girato.
Il protagonista della pellicola è Bradford Dillman, recentemente scomparso, che interpreta l’ ostinato (e folle) prof. Parmiter, padre involontario della scoperta e classico “scienziato pazzo” che immolerà se stesso e i suoi “figli degeneri”, giungendo alla conclusione che scherzare con la natura e, nel caso specifico con il fuoco, non può che produrre effetti disastrosi.
Il nostro “mad doctor”, spinto da un’incontenibile entusiasmo frammisto a terrore e megalomania, cercherà di studiare e modificare la genetica dei piccoli mostri, facendoli accoppiare con nostrane blatte in un laboratorio improvvisato che diverrà, più avanti, a pochi minuti dall’inevitabile pirotecnico finale la camera “ardente” dell’amata moglie.
In qualche maniera la pellicola omaggia, in piccola e strisciante scala, gli insettoni mostruosi dei film anni ‘50 e ‘60, invasori per vocazione e devastatori per diletto. La qualità incendiaria, congenita, primordiale e non generata da “rassicuranti” radiazioni, li rende, oltre che letali e imprevedibili, ben più pericolosi dei loro ciclopici cugini: per di più, lo stesso Parmiter scoprirà che oltre ad essere piccoli, ostili, cattivi e voraci di cenere, gli scarafaggi sono dotati di una straordinaria intelligenza di gruppo, tipica di molti insetti, che qui è al servizio diretto della devastazione.
Degne di nota e probabilmente fra i motivi del discreto successo di questa pellicola, le riprese documentaristiche di Ken Middleham che qualche anno prima “co-diresse” assieme a Saul Bass, le intelligentissime formiche del cult “Fase IV – distruzione terra”.
Regia: Jeannot Szwarc
Produzione: William Castle Productions (1975)
con Bradford Dillman, William Castle, Joanna Miles, Richard Gilliland
コメント