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Una lucertola con la pelle di donna (1971)

Aggiornamento: 16 giu 2019

Londra, 1970.

Carol Hammond (Florinda Bolkan), componente di un'aristocratica e conservatrice famiglia di spicco Londinese, è continuamente tormentata da una serie di incubi erotici che hanno come protagonista Julia Dürer, la sua conturbante vicina di casa, una donna dalla vita sessuale piuttosto sfrenata e disinibita. Una notte arriverà al punto di sognare la morte di quest'ultima, ma quando "confesserà" questo fatto al suo psicanalista, il medico liquiderà velocemente la faccenda, convincendola che si tratta semplicemente di una rimozione inconscia e definitiva della sua ossessione. Julia Dürer verrà però trovata realmente morta nel proprio appartamento dalla squadra dell’ispettore Corvin (Stanley Baker), e sul luogo del delitto verranno rinvenuti due oggetti appartenenti a Carol, più precisamente la sua pelliccia ed un tagliacarte. Nel frattempo Lord Hammond, il padre di quest'ultima, riceve una telefonata da una voce misteriosa che lo allerta circa uno scandalo che potrebbe compromettere la reputazione della facoltosa famiglia. I sospetti e gli indizi ci sono tutti e, inevitabilmente, Carol viene tratta in arresto. Qualche tempo dopo però un uomo si costituisce a Scotland Yard dichiarandosi l'autore dell'omicidio Dürer. La cosa non convincerà molto l’arguto ispettore Corvin e l’ombra del sospetto, apparentemente allontanatasi dalla signora Hammond, tornerà a coprirla con nuovi ulteriori indizi...

Fulci è, ancora una volta, abile regista di un thriller assolutamente coerente, dal budget elevato e costituito da un cast di tutto rispetto: Jean Sorel, Florinda Bolkan, Leon Genn ("quasi" premio oscar) e il "Bondesco" Stanley Baker. Lodato dalla critica e considerato una delle pellicole meglio riuscite del Nostro, contiene diverse sequenze da antologia come quella in cui la Bolkan, ricoverata in una clinica privata, scopre, durante la fuga da un presunto aggressore, una stanza segreta dove iperrealistici cani squartati, con gli organi vitali orrendamente in vista, vengono mantenuti in vita da apparecchiature medicali. Le associazioni di animalisti, gridando subito allo scandalo, denunciarono il produttore Edmondo Amati e lo stesso Fulci per violenza sugli animali, ma ciò valse le lodi per l’allora sconosciuto Carlo Rambaldi, che portò addirittura in tribunale le prove che confermavano che tutto ciò che si vedeva nel film era frutto di effetti speciali. Lo stesso Rambaldi costruì anche gli enormi pipistrelli che assalgono la protagonista in un’altra sequenza della pellicola.

Un Lucertola con la Pelle di Donna esce nelle sale nel ’71, un anno dopo L'Uccello dalle Piume di Cristallo di Dario Argento, ma, pur garantendo la presenza degli stereotipi classici del filone italo-thriller di quegli anni (ritualizzazione della morte, delitti sanguinosi e "fantasiosi", protagonista che indaga a fianco della polizia inerme e confusa, risoluzione del caso con morte efferata dell’assassino), se ne distacca ampiamente in quanto propone un finale tutt’altro che catartico, inesorabilmente pessimista. Un epilogo con una confessione in sordina, che passa inosservata come fosse l’oggetto di una banale chiacchierata fra l’ispettore Corvin e l’assassino in persona.

Il "terrorista dei generi", come lo stesso Fulci si definiva, propone al pubblico un thriller magistrale, in cui la forte componente onirica contrapposta a un tagliente iperrealismo, preparerà la strada alle ossature stilistiche di Sette Note in Nero, Il Gatto Nero e il capolavoro fulciano L’Aldilà...e tu vivrai nel terrore!

Florinda Bolkan

Regia: Lucio Fulci

Produzione: Apollo Films, Les Films Corona, Atlántida Films (1971)

con Florinda Bolkan, Stanley Baker, Jean Sorel


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